Acqua e salute
LA SALUTE NELLE STAGIONI
ACQUA E SALUTE
Siamo
acqua che scorre…
Parlando
di salute e di elementari norme di vita volte, nel limite del possibile, a
conservare e/o ritrovare il benessere dobbiamo parlare del nutrimento: respirazione
ed alimentazione.
L’uomo,
visto in chiave energetica, si trova tra il cielo e la terra, e proprio da
questi elementi deriva il nutrimento indispensabile alla produzione di Qi e
Sangue. Riguardo alla qualità dell’aria che respiriamo non possiamo agire
granché, mentre molto possiamo fare riguardo al modo in cui lo facciamo.
A
tal fine praticare la respirazione diaframmatica è senz’altro utile per
aumentare l’ossigenazione di tutti i tessuti e rilassare il sistema nervoso.
Una buona respirazione diaframmatica rallenta il battito cardiaco, rilassa i
muscoli, ossigena il sangue e ne mantiene il giusto ph, aumenta la capacità di
concentrazione, riduce la produzione di ormoni dello stress e quindi migliora
in toto il nostro sistema immunitario e la salute sia fisica che psicologica.
Riguardo
all’alimentazione il discorso è in realtà molto semplice: bisogna nutrirsi
tenendo conto dell’età, del sesso, del proprio stato di salute, delle attività
svolte. Variare i cibi il più possibile, mangiare frutti e verdure di stagione
e raccolti maturi, evitare eccessi di zuccheri raffinati e grassi saturi, non
dimenticare amidi e fibre. Assumere ogni giorno proteine, zuccheri complessi
(carboidrati), grassi (soprattutto acidi grassi polinsaturi ma anche un
pezzetto di burro durante la stagione fredda non è da demonizzare), ma
soprattutto non dimenticare mai che il nostro corpo è costituito in prevalenza
di acqua, che è ad ogni età l’alimento più importante.
Niente proprio niente può funzionare
bene se non beviamo la giusta quantità di acqua, che possiamo considerare a
tutti gli effetti il cibo più importante assieme all’aria che respiriamo.
Ricordo
un medico che si occupava di sport di resistenza, una sua frase mi colpì:
l’atleta dolorante può avere una buona performance, l’atleta disidratato muore.
La
vecchiaia è la graduale perdita di acqua, in percentuale nel corpo, ed un
aumento della concentrazione di minerali contenuti nel sangue.
Normalmente
dopo una perdita dello 0,5% di liquidi si dovrebbe avvertire il desiderio di
bere, ma non sempre funziona così e non sempre la sete è proporzionata al
livello di disidratazione (ad esempio gli anziani difficilmente avvertono la
sete, così come si ha sete troppo tardi nelle giornate ventose che
letteralmente ci asciugano come panni stesi, così come non si avverte la sete
nelle giornate fredde e umide).
Alcuni
sintomi che vanno tenuti in considerazione:
- la termoregolazione salta, cioè non si traspira né si suda
più, e si va incontro ad un surriscaldamento dell’organismo e di tutti gli
organi interni;
- le labbra e le mucose sono molto asciutte e si produce poca
saliva;
- crampi muscolari;
- calo di energia o giramenti di testa (la pressione
sanguigna si abbassa);
- tosse secca e stizzosa (il polmone è composto quasi al 90%
di acqua);
- urine scarse e di colore scuro (a causa di un eccesso di
sodio nel sangue in seguito a sudorazione eccessiva);
- calo soglia attenzione e concentrazione (anche il cervello
è composto per la maggior parte da acqua);
- ansia e palpitazioni (sintomo soggettivo non riguarda tutti
ma è dovuto alla diminuzione di volume del sangue);
- stitichezza (l’intestino crasso si occupa prevalentemente
del bilancio idrico del corpo e da lì viene riassorbita acqua se necessaria per
gli organi interni);
- assenza di lacrime e occhi asciutti.
I
soggetti maggiormente a rischio disidratazione sono gli anziani ed i bambini,
che non sentono quasi mai a sufficienza lo stimolo della sete, le persone con
febbre o problemi di salute quali dissenteria e vomito, chi soffre di diabete,
gli atleti che praticano sport che comportano abbondante sudorazione e
aumentata respirazione, chi vive o lavora in montagna soprattutto oltre i
duemila metri.
Ma
se per disidratazione intendiamo una lieve costante mancanza di acqua la
maggior parte della popolazione ne risente in qualche modo, spesso non si beve
a sufficienza nelle giornate ventose oppure quando fa freddo o ancora quando la
calura estiva ci fa perdere molta acqua attraverso la sudorazione.
La funzione principale che svolge
l’acqua è quella di solvente, trasporta il nutrimento a tutte le cellule e
all’interno di esse e trasporta all’esterno le scorie favorendone
l’eliminazione.
Ma
bere a sufficienza alza la soglia di attenzione ed i livelli di energia,
previene la stitichezza e la ritenzione idrica, previene i dolori muscolari ed
i crampi, previene i problemi artritici (le articolazioni sono piene di acqua
come ogni distretto del corpo), migliora la circolazione sanguigna, migliora
l’umore e la soglia di attenzione, mal di testa da disidratazione (molto più
frequente di quanto si creda, a volte basta un bicchiere di acqua fresca per
abbattere l’emicrania); tristezza e malinconia eccessive (dovute alla mancanza
di acqua nel cervello che ne è composto per oltre il 70%).
Difficile
considerare quanto veramente bisognerebbe bere nel tentativo di mantenere uno
stato ottimale di salute.
Importante
sarebbe cominciare la giornata con un
bel bicchiere di acqua a digiuno e a temperatura ambiente, ideale con
l’aggiunta del succo di un limone ed un cucchiaino di fruttosio.
È
molto importante bere almeno mezzo litro di acqua prima dell’ora di pranzo,
soprattutto se si soffre di ritenzione, bisogna mantenere i reni belli
funzionanti ed evitare che il cervello produca vasopressina (che blocca lo
stimolo ad urinare e fa riassorbire acqua dai reni), si trascorrono tante ore
durante la notte senza bere.
Io
non penso sia giusto esagerare con tre litri di acqua al giorno, anche questo è
un atteggiamento che porta alla lunga a dei problemi, ad esempio carenza di
minerali nel sangue con conseguenti problemi cardiocircolatori, eccessiva
sudorazione, problemi durante la notte in quanto costretti ad alzarsi per
andare in bagno, affaticamento eccessivo dei reni che non hanno un attimo di
riposo nelle 24 ore.
Bisogna
considerare che un adulto sano e che svolge attività normali normalmente quando
ha bisogno di liquidi avverte il sintomo della sete. Qui si parla
esclusivamente di tali individui e non di persone affette da malattie (quali ad
esempio il diabete o dissenteria grave) o durante momenti particolari della
vita ad esempio la gravidanza.
Ma
elenchiamo i segnali di una lieve disidratazione, soprattutto in giornate
ventose o caldo-umide o durante l’inverno in case riscaldate, questi sono campanelli d’allarme che ci dicono di bere:
bocca secca o con saliva spessa e appiccicosa, labbra o/e occhi asciutti, pelle
secca, costipazione, urine scarse e scure e con odore intenso (questo è il
segnale più importante), sonnolenza o stanchezza immotivata o lieve vertigine.
Quando si rilevano tali segnali fisici occorre bere un bel bicchiere di acqua.
La
quantità giusta di acqua da consumare dipende quindi da individuo a individuo,
dallo stile di vita (intendendo sia le attività svolte che l’alimentazione),
dal clima, dall’altitudine del luogo dove si soggiorna, dal peso corporeo, dal
tipo di respirazione, da eventuali problemi momentanei di salute (ad esempio
raffreddori o bronchiti richiedono un maggiore consumo di liquidi, così come la
febbre, almeno un bicchiere ogni due ore, oltre ad una alimentazione liquida a
base di minestre e zuppe).
Il
mito del bere tantissima acqua ha preso piede negli ultimi anni accompagnato
dalla convinzione che bere litri e litri di acqua faccia rimanere giovani e
belli. Un altro errore cui si incorre facilmente è pensare sia meglio bere
acqua minerale imbottigliata piuttosto dell’acqua che esce, super controllata
alla fonte e durante tutto il percorso di distribuzione, dal rubinetto. In caso
di presenza di cloro basta lasciarla decantare qualche ora ed il sapore non si
avverte più. Se l’acqua fornita dall’acquedotto ha un sapore gradevole
beviamola serenamente. Riguardo alla presenza di minerali va detto che
normalmente si ricerca una acqua che ne sia povera, ma non troppo in quanto
l’acqua contenente un po’ di sali minerali disciolti arriva più facilmente
nelle cellule ed ha un livello di acidità ottimale. Si consiglia quindi l’acqua
oligominerale ma senza preoccuparsi troppo se l’acqua potabile della zona dove
si vive è leggermente dura (ripeto stiamo parlando a persone in normale stato
di salute e benessere e non a persone affette da patologie). Vorrei segnalare
che i minerali contenuti nell’acqua non vengono (se non in rari casi tipo il
calcio biodisponibile) praticamente assimilati dall’organismo, in ogni caso le
quantità sono così infinitesimali che bisognerebbe assumere ettolitri di acqua
al giorno per ottenere i minerali sufficienti al mantenimento della salute, i
minerali vanno assunti con una alimentazione sana e variata, soprattutto
verdura e frutta di stagione.
Pare
che l’acqua contenente pochi minerali si conservi meglio e vada incontro a
minore ossidazione, questo va detto soprattutto per le acque imbottigliate che
stanno mesi ferme e quindi si ossidano.
L’acqua ideale sarebbe quella di fonte alpina sia per purezza che resistività elettrica (che è l’opposto della conducibilità) che deve essere di buon livello e dipende dalla presenza di non troppi sali minerali disciolti (soprattutto solfati e cloruri che non sono desiderabili), che per livello di ossidazione che si mantiene molto basso anche quando imbottigliata, che per ph normalmente leggermente acido o neutro (da 6,2 a 7) molto adatto all’alimentazione umana e soprattutto al nutrimento delle cellule.
Il mito secondo il quale con l’alimentazione si possa cambiare il ph del sangue umano va sfatato assolutamente, il mantenimento della salute non dipende da questo in quanto le variazioni sono infinitesimali e attraverso la respirazione ed il lavoro dei reni l’equilibrio acido basico viene mantenuto in un range ristrettissimo. Sicuramente è vero che i cibi facenti parte di una dieta considerata alcalinizzante sono sani, frutta e verdura in quantità, se non si hanno problemi con le fibre, possono fare solo bene alla salute. I minerali e gli oligoelementi e le vitamine in essi contenuti sono nutrienti indispensabili e spesso assunti in quantità troppo basse.
Ma cosa fare per rendere l’acqua un alimento più adatto alla salute? Per ridare vita all’acqua in qualche modo quali accorgimenti mettere in pratica?
L’acqua si dinamizza con il movimento, soprattutto con il movimento a spirale. Esiste un apparecchio che costa poche decine di euro (si chiama dejaval) in grado di dinamizzare l’acqua prima dell’uso, richiede un po’ di tempo e pazienza ma l’acqua dopo assomiglia a quella delle fonti alpine. Anche l’utilizzo di piastre magnetiche su cui appoggiare una bottiglia (di vetro) piena di acqua energizza la stessa (oppure manicotti magnetici da avvolgere intorno alla bottiglia o al bicchiere), così come l’utilizzo di cristallo di rocca o quarzo rosa o ametista direttamente dentro una brocca piena di acqua.
Se l’acqua di casa ha un sapore sgradevole bastano questi piccoli accorgimenti per renderla più leggera e frizzante. Oppure adottiamo questi accorgimenti sulle acque che acquistiamo per ridare loro un po' di vitalità.