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Agrou, Imperatoria - La Salute Migliore

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Agrou, Imperatoria

RIMEDI NATURALI > LE PIANTE MEDICINALI > LE ERBE DI DANIELA
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Ancora una volta ci occuperemo di una pianta infestante dei nostri pascoli ma dalle grandi proprietà fitoterapiche.
Si tratta dell'Imperatoria (Peucedanum Ostruthium secondo la classificazione di Koch). É stata chiamata Imperatoria in quanto dotata di molte virtù. Veniva utilizzata già ai tempi di Ippocrate e considerata una pianta capace di combattere i veleni.
E' una pianta che fa parte della famiglia delle Apiacee (ombrellifere) che si pensa abbia avuto origine sulle Alpi, attualmente diffusa sulle Alpi e gli Appennini e in generale in Europa Centrale e Meridionale (il limite a sud dovrebbe essere la Toscana) nei boschi e nei prati. Non patisce il freddo quindi in montagna gode di ottima salute.
Pianta infestante che si riproduce molto facilmente sia grazie ai semi che dai rizomi delle radici. Ha un portamento eretto e può raggiungere tranquillamente l'altezza di un metro. Ama i terreni umidi e spesso la sua abbondanza indica la presenza di grande umidità o acqua nel sottosuolo. Fiorisce tra luglio e agosto ed i suoi fiorellini bianchi (raramente rosacei) hanno l'aspetto delicato e caduco, ma anch'essi hanno grandi proprietà terapeutiche (anche se ancora poco studiate rispetto alle proprietà delle foglie e le radici).
Nella tradizione alpina questa pianta officinale è usata da secoli per le sue proprietà miracolose. Un tempo non esistevano farmaci e quindi si usava la farmacia del Signore. L'Imperatoria era uno dei rimedi più potenti e negli ultimi anni si stanno rivalutando, anche con studi scientifici in doppio cieco, le sue proprietà.
Era talmente presa in considerazione che si usava per disinfettare (bruciandola) le stalle, sappiamo quale importanza avessero gli animali, e quale ricchezza rappresentassero, nelle culture alpine.
Le grandi proprietà anti infiammatorie dell'Imperatoria possono essere sfruttate per trattare edemi, ascessi, contusioni di ogni tipo. Ha anche grandi capacità digestive e aperitive (stimolante l'appetito). Nei secoli è stata utilizzata come espettorante.
L'uso può essere per via generale (vedremo come) o per uso esterno.

Si consiglia di raccogliere le foglie, prima della fioritura, e di farle asciugare in un luogo ombreggiato e arioso. Si possono raccogliere i fiori e dopo essiccazione riporli in un vasetto di vetro. Le radici vanno zappate (perché sono profonde e molto diramate) dopo la sfioritura, tagliate a pezzetti e fatte seccare.
Con le radici si può produrre una tintura madre alcolica: basta mettere la droga a macerare nell'alcol per almeno 21 giorni e poi filtrare e conservare il prodotto possibilmente al buio. Stesso procedimento per produrre l'oleolito: si mettono le radici a macerare in un olio vegetale scuotendo il macerato ogni giorno, alla fine filtrare e conservare in luogo ombreggiato e fresco.
Sia la tintura madre che l'oleolito possono essere applicati al momento del bisogno e massaggiati sulle parti del corpo doloranti o contuse o infiammate. A tale proposito si segnala l'utilizzo dell'olio sulla pelle acneica e sulle fastidiose punture degli insetti.
Le radici si possono anche far bollire al momento del bisogno e quando il decotto è alla giusta temperatura usarlo per fare degli impacchi nei punti doloranti o sopra un ascesso (inzuppare un pezzo di tela di cotone nel decotto e metterlo sulla parte interessata).
I pezzetti di radice si possono masticare per aiutare la digestione e lo smaltimento dei catarri in caso di presenza di muco nell'intestino o nei bronchi.
Le foglie (che per l'uso esterno sembra siano le più efficaci) vanno fatte rinvenire in acqua calda. Una volta che si sono raffreddate, fino a raggiungere la temperatura del corpo, si applicano sulle parti del corpo doloranti oppure su un ascesso dentale e si lasciano in loco più tempo possibile.
Riguardo alle infiammazioni della bocca si possono anche fare risciacqui con il decotto di radice e gargarismi per curare il mal di gola.
I fiori si utilizzano in infuso (si versa acqua calda sui fiori) ed erano un rimedio per la bronchite, per stimolare la digestione e l'appetito, per curare problemi intestinali e per la cistite ed i problemi legati al mestruo e premestruali.
Per trattare problemi bronchiali si possono anche fare impacchi sul petto sia con le foglie rinvenute in acqua che con il decotto di radici, oppure fare un massaggio con la tintura madre o l'oleolito.
In alcune zone si produce la grappa alla imperatoria e sicuramente è un rimedio amaricante assolutamente digestivo e tonico. Il procedimento è abbastanza lungo, bisogna far macerare la radice (essiccata e polverizzata), con un cucchiaio di zucchero di canna, nel liquore per sei mesi ed in seguito alla filtrazione deve stagionare due mesi. Sono sicura che vale la pena di avere in casa tale rimedio.
Visto che le controindicazioni conosciute non esistono, vale la pena provare e approfittare dell'abbondanza della sua presenza sul nostro territorio.

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